Carlo Calcaterra (Premia, 1884 – Santa Maria Maggiore, 1952), si laureò presso l'Università degli Studi di Torino con Arturo Graf. Fu combattente nella prima guerra mondiale e docente, dal 1936 fino alla morte, all'Università di Bologna dove rivestì, inoltre, il ruolo di direttore della Scuola di perfezionamento in Filologia moderna.
Nel 1948 fondò la rivista «Studi petrarcheschi» e al Petrarca dedicò numerosi studi; altro filone di ricerca della sua produzione intellettuale fu costituito dai poeti del Seicento e Settecento, cui dedicò i volumi de Il Parnaso in rivolta del 1940, e de Il Barocco in Arcadia e altri scritti sul Settecento del 1950.
Letteratura italiana
Il Fondo Carlo Calcaterra è costituito da 11267 volumi antichi e moderni; da una vasta raccolta di fascicoli di riviste del primo Novecento e da un’ampia collezione di estratti e opuscoli. La collocazione dedicata ai volumi del fondo è CAL; i fascicoli di riviste sono identificabili nel Catalogo dei periodici ACNP con la collocazione CALCATERRA, e gli estratti ed opuscoli – di cui è in corso una completa ricognizione inventariale - sono riconoscibili dalle collocazioni CAL VV, Y, X, W, J, Z.
Tra i volumi di particolare pregio si segnalano numerose cinquecentine (con opere di Giovanni Boccaccio, Torquato Tasso, Francesco Alunno e i commenti a Petrarca di Pietro Bembo, Ludovico Castelvetro, Alessandro Vellutello) e circa 200 secentine (con testi, tra gli altri, di Claudio Achillini, Giambattista Marino, Emanuele Tesauro, Ferrante Pallavicino, Fulvio Testi, Giovanni Francesco Loredan, Matteo Peregrini, Francesco Della Valle e Virgilio Malvezzi).
Il Fondo è stato donato all’Istituto di Lettere italiane nel 1956, anno in cui il Consiglio di Amministrazione d’Ateneo, su proposta della Facoltà, aveva assegnato tre ulteriori locali allo stesso Istituto, in aggiunta a quelli già in dotazione. La sovrapposizione di queste due circostanze (aumento di spazi e donazione di volumi) segna, di fatto, l’atto di nascita ufficiale della sezione di italianistica della biblioteca. Il Fondo Calcaterra, quindi, può ritenersi il nucleo fondante e, per così dire, identitario dell’attuale Biblioteca “Ezio Raimondi”: all’insigne studioso è tuttora dedicata la più importante sala di consultazione della sezione di italianistica.